La disciplina delle società di capitali prevede la responsabilità diretta e concorrente del sindaco che abbia omesso un corretto controllo sulla gestione dell’organo di amministrazione e che abbia, di conseguenza, arrecato un danno alla società, ai soci o a terzi.
IL FATTO:
Il rischio connesso alla figura del sindaco ed alla attività all’interno della società di capitali è determinato dal fatto che la responsabilità dell’organo di controllo deriva in conseguenza del compimento di atti di gestione (dannosi) degli amministratori. Pertanto, la forma di tutela che il sindaco deve attuare è, da un lato, verso la società nel senso di garantire che l’operato dell’organo di amministrazione sia rispettoso dei principi di legge e statutari e, dall’altro, verso se stesso nel senso di adottare ogni forma di precauzione al fine di distinguere la propria condotta da quella degli amministratori. Occorre dar prova della volontà del sindaco di aver fatto quanto in proprio potere per evitare la verificazione di un danno patrimoniale alla società, ai soci o a terzi.
PERCHÉ È IMPORTANTE:
Sotto il profilo pratico, si vogliono fornire alcune acquisizioni giuridiche che possono essere utili per garantire al sindaco un’esenzione da qualsiasi forma di responsabilità per i danni provocati dall’agire degli amministratori. La prima e naturale forma di controllo gestionale è la richiesta periodica da parte del sindaco all’amministratore circa le operazione che andrà quest’ultimo a compiere oltre a un piano previsionale in merito ai possibili vantaggi finanziari per la società. Ebbene, occorre dar prova che tali informazioni siano state richieste dai sindaci e l’unico modo di dimostrazione è la partecipazione del sindaco alle riunioni del Consiglio di amministrazione e la successiva, importantissima, verbalizzazione della richiesta di informazioni circa le operazioni gestorie. Ora, sotto il profilo prettamente pratico e concreto, la tutela migliore del sindaco è quindi la creazione di una sorta di procedura interna di verbalizzazione di ogni richiesta di informazione e chiarimento da parte dello stesso. Successivamente a tale richiesta, il passo ulteriore, al fine di evitare forme di responsabilità per attività gestorie scorrette, è la verbalizzazione del dissenso del sindaco rispetto all’attività che l’amministratore vuole o sta per compiere. In estrema sintesi, la deresponsabilizzazione del sindaco di una società di capitali passa, inizialmente, da una attenta dimostrazione (per iscritto) di aver adottato tutto quanto era nelle possibilità del sindaco stesso per evitare la condotta dannoso dell’amministratore.
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