Il domain name è un termine tecnico per indicare in modalità intelligibile l’indirizzo di un sito internet nel world wide web, che altrimenti risulterebbe costituito da un pura sequenza di numeri.
La possibilità di utilizzare lettere combinate con numeri ed altri segni speciali permette di ottenere nomi a dominio dotati di fortissimo impatto commerciale, tanto da essere paragonabili, come importanza, ai marchi di impresa. Da ciò deriva la necessità di creare un sistema di protezione contro gli abusi di chi utilizza a fini di profitto domain names uguali, simili o, comunque, confondibili con i nomi a dominio o i marchi dei legittimi titolari.
Nello specifico, appare utile in questa sede esaminare i rimedi esperibili con riferimento ai domini con estensione geografica .it, relativi all’Italia.
IL FATTO:
Le procedure di riassegnazione dei nomi a dominio italiani hanno come scopo il trasferimento a chi ne abbia diritto di un nome a dominio registrato in malafede da chi non abbia alcun diritto sullo stesso.
Di particolare rilievo appare l’introduzione di procedure semplificate per ottenere la riassegnazione del nome a dominio conteso, caratterizzate da semplicità e speditezza, che offrono una possibilità alternativa all’instaurazione di un giudizio avanti l’autorità giudiziaria ordinaria.
Tali procedure consentono ad apposite organizzazioni denominate “enti conduttori”, al cui interno operano professionisti che materialmente si fanno carico della decisione, di offrire un servizio di riassegnazione dei nomi a dominio per l’estensione geografica .IT, in quanto accreditate dal Registro del Country Code Top Level Domain .it (Registro del ccTLD “it”).
La procedura di riassegnazione in tal modo instaurata consente la risoluzione extragiudiziale delle dispute e prevede che le decisioni vengano pubblicate sul sito web dell’ente preposto nel giro di pochi mesi dall’inizio della procedura. Colui che sia risultato soccombente nella procedura di riassegnazione può adire l’autorità giudiziaria o, se ne ricorrono le condizioni, potrà ricorrere all’arbitrato per ottenere una pronuncia circa la titolarità del nome a dominio.
Nel merito, una volta verificato che il ricorrente abbia diritto ad un dato nome a dominio, prima di iniziare la procedura di riassegnazione, è necessario effettuare la formale opposizione all’assegnazione del nome a dominio.
Essa si attua mediante una raccomandata con ricevuta di ritorno inviata al Registro del ccTLD .it, contenente la comunicazione da parte dell’opponente dell’intenzione di proporre opposizione all’assegnazione del nome a dominio effettuata a favore altrui.
L’opposizione è particolarmente importante non solo in quanto, in mancanza, la procedura non può essere iniziata, ma anche perché, una volta ricevuta l’opposizione, il Registro pone il nome a dominio contestato in stato di “challanged”; il che comporta che il nome a dominio stesso non può essere ceduto dall’assegnatario ad altri che non sia chi lo ha contestato (art. 5.1, ultimo comma del regolamento di assegnazione).
Una volta formalizzata la contestazione del domain name, entro 6 mesi dovrà essere promossa la procedura di riassegnazione, che – come detto – può portare al trasferimento del nome a dominio che ne è oggetto, di fronte all’ente competente.
Tale trasferimento verrà disposto solo ove venga fornita idonea prova della sussistenza di tutti e tre i presupposti di cui all’art. 16.6 delle Regole di Naming.
Deve, in altre parole, essere dimostrato che:
a) il nome a dominio è identico o tale da indurre confusione con un marchio su cui il ricorrente vanta diritti, o col proprio nome e cognome;
b) il resistente non ha alcun diritto o titolo in relazione al nome a dominio contestato;
c) il dominio è stato registrato e viene usato in mala fede.
Se il ricorrente prova che sussistono assieme le condizioni a) e c) di cui sopra ed il resistente non prova a sua volta di avere diritto o titolo in relazione al nome a dominio contestato, quest’ultimo viene trasferito al ricorrente.
PERCHÉ È IMPORTANTE:
La Procedura di Riassegnazione dei nomi a dominio nasce per contrastare il fenomeno del Cybersquatting (accaparramento di nomi a dominio). Chi ritiene di aver diritto all’uso di un nome a dominio registrato da altri in malafede, può attivare una procedura per la riassegnazione del dominio in modo semplice, efficace ed economico. Tale procedura ha come scopo esclusivo la verifica del titolo all’uso o alla disponibilità del nome a dominio e l’indagine sulla malafede del registrante e consente un’agevole soluzione, senza dover intraprendere la più lunga e complessa via della devoluzione alla giurisdizione ordinaria.
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