Indice di Percezione della Corruzione 2020: stabile l’Italia ma necessario andare avanti lungo la strada intrapresa.

L’Indice di Percezione della Corruzione 2020 pubblicato in data 28 gennaio 2021 da Transparency International classifica l’Italia al 52esimo posto sui 180 Paesi oggetto dell’indagine confermando il punteggio della scorsa edizione. Malgrado il rallentamento del trend positivo che aveva portato il nostro Paese dal 2012 ad oggi a scalare la classifica di 11 posizioni, non si possono certo trascurare gli sforzi fatti nella lotta alla corruzione da cui è invece necessario partire per andare avanti lungo la strada intrapresa.

IL FATTO:

In data 28 gennaio 2021 è stato pubblicato da Transparency International l’Indice di Percezione della Corruzione 2020 (‘Corruption Perceptions Index – CPI’) che dal 1995 costituisce il principale indicatore statistico del livello di corruzione percepita nel settore pubblico e nella politica in numerosi Paesi di tutto il mondo.

Il rapporto CPI 2020 evidenzia, tra gli altri, anche l’impatto che la corruzione ha avuto sulle risposte dei governi all’emergenza sanitaria internazionale dovuta alla diffusione del Covid-19, confrontando le prestazioni rese dai Paesi nel settore degli investimenti nella sanità e misurando l’impatto che la pandemia ha avuto sulla solidità delle istituzioni democratiche.

Muovendo uno sguardo al ranking CPI 2020, anche quest’anno si attestano ai primi posti, tra i Paesi più virtuosi, oltre alla Nuova Zelanda, molti Paesi del Nord Europa, a conferma degli sforzi profusi dalle istituzioni europee nella lotta alla piaga della corruzione.

Quanto all’Italia, anche quest’anno mantiene il punteggio pari a 53, già attribuitogli nell’edizione precedente, ma perdendo una posizione in graduatoria e, dunque, classificandosi al 52esimo posto sui 180 Paesi oggetto dell’indagine. In ogni caso, malgrado un rallentamento del trend positivo, è segnalato il balzo che l’Italia ha fatto dal 2012 ad oggi, scalando addirittura 11 posizioni della graduatoria, grazie probabilmente ai numerosi sforzi che sono stati compiuti sia sul versante della repressione che sul piano della prevenzione della corruzione sul piano normativo.

Come afferma infatti Transparency International Italia “negli ultimi anni l’Italia ha compiuto significativi progressi nella lotta alla corruzione: ha introdotto il diritto generalizzato di accesso agli atti rendendo più trasparente la Pubblica Amministrazione ai cittadini, ha approvato una disciplina a tutela dei whistleblower, ha reso più trasparenti i finanziamenti alla politica e, con la legge anticorruzione del 2019, ha inasprito le pene previste per taluni reati. In questo contesto, le sfide poste dall’emergenza Covid-19 possono mettere a rischio gli importanti risultati conseguiti se si dovesse abbassare l’attenzione verso il fenomeno e non venissero previsti e attuati i giusti presidi di trasparenza e anticorruzione, in particolare per quanto riguarda la gestione dei fondi stanziati dall’Europa per la ripresa economica”.

Ai fini dell’edizione 2020, sono stati presi in considerazione 180 Paesi e Territori a ciascuno dei quali è stato attribuito un punteggio, in base ad una scala che va da 0 (alto livello di corruzione percepita) a 100 (basso livello di corruzione percepita), ottenuto mediante l’impiego di 13 strumenti di analisi e di sondaggi rivolti ad esperti provenienti dal mondo del business.

La metodologia segue quattro fasi fondamentali: la selezione dei dati di origine, il ridimensionamento dei dati di origine, l’aggregazione dei dati ridimensionati e la determinazione di una misura di incertezza, oltre ad un rigoroso meccanismo parallelo di controllo della qualità dei calcoli svolto da consulenti indipendenti non affiliati a Transparency International.

I principali indicatori del livello di corruzione percepito presi in considerazione per stilare la graduatoria CPI attengono sia a quei tipici comportamenti di natura corruttiva che spesso si annidano nel settore pubblico, quali ad esempio la deviazione dei fondi pubblici, che alle misure adottate dai governi al fine di prevenire il rischio di fenomeni corruttivi.

Per Tonucci & Partners, il rapporto annuale di Transparency International costituisce un importante oggetto di analisi nel solco della tradizione che vede lo Studio da sempre impegnato nel settore della compliance normativa e del contrasto ai fenomeni di corruzione.

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