Azzeramento capitale: tutela del socio

SmashupNella prassi societaria non è infrequente il fenomeno dell’azzeramento del capitale sociale a seguito del verificarsi di perdite patrimoniali che vanno ad azzerare non solo le riserve ma anche il capitale sociale fino, in alcuni casi, addirittura a determinare un segno negativo del capitale stesso.

IL FATTO:

La possibilità che i soci di società di capitale, a maggioranza, vadano a deliberare l’azzeramento del capitale sociale a seguito dell’esistenza di perdite reali è pienamente valido ed efficace. Tuttavia, tale operazione di modificazione del capitale sociale può essere utilizzata in modo fraudolente per provocare, in modo illegittimo, la fuoriuscita di alcuni soci sgraditi alla maggioranza. L’ipotesi su cui si vuole porre attenzione (anche perché spesso utilizzata da soci senza scrupoli) è quella dell’amministratore (espressione della maggioranza) che fa risultare dal bilancio una perdita tale del capitale sociale da azzerarlo, omettendo di rappresentare poste attive, in realtà esistenti ma contabilizzate successivamente; ciò obbliga la convocazione dell’assemblea dei soci per gli opportuni provvedimenti di riduzione e azzeramento del capitale sociale e successiva (eventuale) ricostituzione del capitale stesso nel limiti di legge.

PERCHÉ È IMPORTANTE:

La fattispecie appena enunciata determina che, a seguito della delibera di ricostituzione del capitale, il socio che non riesca a conferire quanto necessario alla ricostituzione del capitale sia costretto a uscire dalla società in quanto non conferente, perdendo, difatto, tutta la propria partecipazione. Sotto il profilo pratico, la tutela socio che non riesce a partecipare alla ricostituzione del capitale sociale azzerato si sostanzia nella verifica che l’amministratore non abbia omesso di indicare a bilancio delle poste attive capaci di non azzerare il capitale sociale e, sotto il profilo giudiziario, nella proposizione di azioni di responsabilità verso l’organo di amministrazione per falso nella redazione del bilancio, verso l’organo di controllo per omessa vigilanza e verso i soci di maggioranza quali artefici dell’intera operazione societaria fraudolenta. Si deve, inoltre, evidenziare che l’uscita del socio incapace di conferire deriva dal fatto che l’azzeramento del capitale sociale ha, in fatto e in diritto, determinato lo scioglimento della società e soprattutto dei singoli rapporti sociali (o meglio delle singole partecipazioni sociali): uno scioglimento, tuttavia, cui si può rimediare attraverso, come detto, la ricostituzione del capitale nei limiti di legge previsti.

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