Il Consiglio Europeo, cioè l’organo che riunisce i governi UE, su proposta della Commissione, ha adottato in data 23 giugno 2023, l’undicesimo pacchetto di sanzioni avverso la Russia per la guerra di aggressione all’Ucraina. La UE rileva che le sanzioni adottate hanno limitato notevolmente le opzioni politiche ed economiche di Mosca, causando una forte pressione finanziaria e degradando la capacità industriale e tecnologica della Russia. Le sanzioni stanno raggiungendo i loro tre obiettivi principali: degradare la capacità militare della Russia di condurre la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina, privare il Cremlino delle entrate con cui finanzia la guerra e imporre costi all’economia russa. Inoltre la UE sta agendo per prevenire l’elusione delle sanzioni nei principali Paesi terzi.
MISURE COMMERCIALI
– La UE si è dotata di uno strumento giuridico antielusione: consentirà all’UE di limitare la vendita, la fornitura, il trasferimento o l’esportazione di determinati beni e tecnologie sanzionati a determinati Paesi terzi. Sarà una misura eccezionale e di ultima istanza quando altre misure individuali e di sensibilizzazione da parte dell’UE nei confronti dei Paesi terzi interessati non sono state sufficienti a prevenire l’elusione.
– Estensione del divieto di transito per alcuni beni sensibili (ad esempio tecnologie avanzate, materiali per l’aviazione) esportati dall’UE verso Paesi terzi, attraverso la Russia.
– Aggiunta di 87 nuove entità all’elenco di quelle che sostengono direttamente il complesso militare e industriale della Russia nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Oltre alle entità russe e iraniane già presenti nell’elenco, ora sono incluse anche entità registrate in Cina, Uzbekistan, Emirati Arabi Uniti, Siria e Armenia.
– Restrizione alle esportazioni di altri 15 articoli tecnologici trovati sul campo di battaglia in Ucraina o di attrezzature necessarie per produrli.
– Inasprimento delle restrizioni sulle importazioni di prodotti siderurgici, richiedendo agli importatori di prodotti siderurgici sanzionati che sono stati lavorati in un Paese terzo di dimostrare che i fattori produttivi utilizzati non provengono dalla Russia.
– Divieto di vendere, concedere in licenza, trasferire o riferire i diritti di proprietà intellettuale e i segreti commerciali utilizzati in relazione alle merci soggette a restrizioni, per evitare che le merci sanzionate siano semplicemente prodotte al di fuori dell’UE.
– Estensione del divieto di esportazione di auto di lusso a tutte le auto nuove e di seconda mano al di sopra di una certa cilindrata (> 1.900 cm³) e a tutti i veicoli elettrici e ibridi.
– Un divieto totale su alcuni tipi di componenti di macchinari.
– Semplificazione della struttura dell’allegato sui beni industriali, elencando i prodotti soggetti a restrizioni in un’unica sezione e con definizioni di prodotto più ampie, per identificare meglio i beni soggetti a divieti di esportazione e ridurre l’elusione delle sanzioni attraverso un’errata classificazione.
MISURE DI TRASPORTO
– Divieto assoluto di trasporto di merci nell’UE per i camion con rimorchi e semirimorchi russi.
– Divieto di accesso ai porti dell’UE per le navi che effettuano trasferimenti da nave a nave sospettate di violare il divieto di importazione del petrolio russo o il tetto massimo dei prezzi della coalizione del G7.
– Divieto di accesso ai porti dell’UE per le navi che non notificano all’autorità competente, con almeno 48 ore di anticipo, un trasferimento da nave a nave avvenuto all’interno della Zona economica esclusiva di uno Stato membro o entro 12 miglia nautiche dalla linea di base della costa di tale Stato membro.
– Divieto di accesso ai porti dell’UE per le navi che manipolano o disattivano il sistema di tracciamento della navigazione durante il trasporto di petrolio russo soggetto al divieto di importazione di petrolio o al price cap del G7.
MISURE ENERGETICHE
– Fine della possibilità di importare petrolio russo tramite oleodotti per Germania e Polonia.
– Inserimento di deroghe rigorose e molto mirate ai divieti di esportazione esistenti per consentire il mantenimento dell’oleodotto CPC (Caspian Pipeline Consortium) che trasporta il petrolio kazako nell’UE attraverso la Russia.
– Estensione dell’eccezione al tetto del prezzo del petrolio di Sakhalin per il Giappone (fino al 31 marzo 2024).
ELENCHI AGGIUNTIVI
– Oltre 100 ulteriori persone ed entità soggette al congelamento dei beni. Si tratta di alti ufficiali militari, responsabili delle decisioni sulla guerra, persone coinvolte nella deportazione illegale di bambini ucraini in Russia, giudici che hanno preso decisioni politicamente motivate contro cittadini ucraini, persone responsabili del saccheggio del patrimonio culturale, uomini d’affari, propagandisti, nonché aziende informatiche russe che forniscono tecnologia e software critici all’intelligence russa, banche che operano nei territori occupati ed entità che lavorano con le forze armate russe.
ALTRO
– Estensione del divieto di accesso media nella UE ad altri 5 canali russi