Spostamenti durante la pandemia: i paesi europei concordano l’approccio comune alle restrizioni di viaggio.

I Paesi dell’Unione Europea hanno approvato le linee guida volte a facilitare un approccio più unitario ai viaggi in Europa durante la pandemia, per rallentare la diffusione del coronavirus e consentire alle persone di incontrare amici e familiari e per garantire la libera circolazione di cittadini, beni e servizi, nel pieno rispetto delle misure in materia di salute e sicurezza.

IL FATTO

Lo scorso 13 ottobre gli Stati membri dell’UE hanno adottato la raccomandazione n. 1475/2020 del Consiglio, per un approccio coordinato alla limitazione della libertà di circolazione in risposta alla pandemia di COVID-19.

La raccomandazione, che mira a garantire un maggiore coordinamento tra gli Stati membri che valutano l’adozione di misure restrittive della libera circolazione per motivi di salute pubblica, indica quattro punti chiave su cui gli Stati membri dovrebbero coordinare i loro sforzi:

1) un sistema comune di mappatura basato su un codice cromatico (verde, arancione, rosso, grigio);

2) criteri comuni per l’introduzione delle restrizioni di viaggio da parte degli Stati membri;

3) maggiore chiarezza sulle misure applicate ai viaggiatori provenienti da zone a più alto rischio (test e autoquarantena);

4) informazioni al pubblico chiare e tempestive.

Il meccanismo “a semaforo” ideato dovrebbe indicare di settimana in settimana le eventuali limitazioni agli spostamenti tra le diverse aree a seconda del colore. La mappa, che sarà pubblicata regolarmente sul sito della Commissione Europea “Re-open EU”, sarà infatti elaborata e aggiornata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), sulla base dei dati forniti settimanalmente dagli Stati membri, e consentirà di prendere decisioni più informate e coerenti sulle restrizioni di viaggio in tutta Europa.

L’ECDC classificherà le regioni europee in zone verdi, arancioni, rosse e grigie, in base ai nuovi casi confermati ogni 100mila persone, secondo i seguenti criteri:

– verde, se il tasso dei casi registrati negli ultimi 14 giorni è inferiore a 25 e il tasso di positività dei test è inferiore al 4%;

– arancione, se il tasso dei casi registrati negli ultimi 14 giorni è inferiore a 50, ma il tasso di positività dei test è pari o superiore al 4%, oppure se il tasso dei casi registrati negli ultimi 14 giorni è compreso tra 25 e 150 e il tasso di positività dei test è inferiore al 4%;

– rosso, se il tasso dei casi registrati negli ultimi 14 giorni è pari o superiore a 50 e il tasso di positività dei test è pari o superiore al 4%, oppure se il tasso dei casi registrati negli ultimi 14 giorni è superiore a 150;

– grigio ,se non sono disponibili informazioni sufficienti o se il tasso di test effettuati è inferiore a 300.

Sulla base dell’esposta classificazione per colori, non vi saranno restrizioni per gli spostamenti tra le aree di colore verde, mentre potranno essere imposte limitazioni, come l’obbligo di quarantena o di sottoporsi ad un test all’arrivo o al momento della partenza, tra le aree di colore diverso. Il sistema a colori, inoltre, potrebbe essere utile per indicare anche agli stessi cittadini se si stanno muovendo verso un’area considerata più a rischio rispetto a quella in cui si trova o viceversa.

Gli Stati membri potrebbero inoltre imporre alle persone che entrano nel loro territorio di presentare un modulo per la localizzazione dei passeggeri; a tal fine, dovrebbe essere elaborato un modulo europeo comune per la localizzazione dei passeggeri, che possa essere utilizzato da tutti gli Stati.

In ogni caso, gli Stati dovrebbero, inoltre, fornire al pubblico informazioni chiare, complete e tempestive sulle eventuali restrizioni alla libera circolazione, sulle misure applicate ai viaggiatori provenienti da zone a rischio, con il massimo anticipo possibile.

PERCHÉ È IMPORTANTE

I cittadini dell’Unione Europea hanno il diritto di circolare liberamente all’interno del territorio comune. Allo stesso tempo, la curva dei contagi, che ha registrato un significativo aumento nelle ultime settimane, tanto da provocare quella che può essere considerata a tutti gli effetti la temuta seconda ondata della pandemia, ha imposto nuovamente restrizioni in tutto il territorio.

Al fine di fornire chiarezza ai cittadini e di promuovere approcci alla limitazione della libertà di circolazione da parte dei singoli Stati “proporzionati e non discriminatori”, ed evitare la chiusura improvvisa e non coordinata delle frontiere interne, la raccomandazione del Consiglio Europeo, di fatto non giuridicamente vincolante, si pone quale strumento di coordinamento per gli Stati membri.

Nel valutare l’opportunità di applicare le restrizioni, gli Stati dovrebbero rispettare le differenze nella situazione epidemiologica tra le zone arancioni e rosse, e agire in modo proporzionato, oltre a tenere conto della situazione epidemiologica nel proprio territorio.

A tal fine, l’Unione Europea, dotandosi di un codice comune per classificare con colori l’espansione della pandemia nelle varie regioni, ha proposto un sistema di notevole utilità pratica, data la possibilità di visitare il sito “Re-open EU” e consultare la mappa per conoscere le misure in vigore, ed il livello di rischio della regione di destinazione.

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