Negli ultimi anni la “creator economy” ha guadagnato una crescente rilevanza nel panorama commerciale e comunicativo, portando con sé la necessità di una regolamentazione giuridica adeguata. Con l’introduzione del codice Ateco 73.11.03 per le attività di influencer marketing e content creation, operativo dal 1° aprile, è stato segnato un passo importante verso il riconoscimento della professione dell’influencer. Questo cambiamento sottolinea l’urgenza di stabilire norme chiare che garantiscano la trasparenza e la correttezza delle informazioni diffuse attraverso i social media.
“L’attività dell’influencer può rientrare in diverse categorie legali a seconda delle modalità di svolgimento e del tipo di collaborazione con le aziende – ha commentato l’avvocato Cristina Mazzamauro di Tonucci & Partners su ItaliaOggiSette, il settimanale di ItaliaOggi dedicato ai professionisti e al mondo dell’imprenditoria – La normativa non si è ancora adattata alle nuove professioni digitali; quindi, il suo inquadramento si basa su categorie legali contrattuali tradizionali. La rapida evoluzione del mercato digitale rende necessaria una regolamentazione specifica, che preveda un controllo delle piattaforme social e dei contenuti generati dall’IA. Inoltre, sarebbe utile introdurre un sistema di certificazione per gli influencer professionisti, al fine di proteggere i consumatori, garantire trasparenza e promuovere standard etici nella narrazione social”.
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