E’ entrata in vigore la Legge n. 26/2019, di conversione del DL n. 4/2019, con tante novità in tema di pensioni tra le quali: l’introduzione della Quota 100 per accedere alla pensione con la combinazione di 62 anni e 38 anni di contributi senza penalità, in aggiunta ai canali di pensionamento vigenti, la proroga dell’Opzione donna per quelle nate entro il 1960 (1959 le autonome) che hanno 35 anni di contribuzione al 31 dicembre 2018, l’estensione di un anno dell’Ape sociale per le categorie disagiate, la sospensione degli adeguamenti alla speranza di vita della pensione anticipata, il riscatto agevolato della laurea, la cd. pace contributiva nonché l’introduzione del reddito di cittadinanza e altre misure ad esso connesse.
I FATTI:
Il 29 marzo 2019 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la Legge 28 marzo 2019 n. 26 di conversione del Decreto Legge n. 4/2019 (c.d. Decretone) in materia di reddito di cittadinanza e pensioni, entrata poi in vigore il 30 marzo 2019, che ha dato atto alla Riforma pensionistica 2019 con l’introduzione di alcune novità tra le quali:
Quota 100: Una delle novità più importanti dalla riforma riguarda le forme di pensione anticipata tra cui la c.d.“Quota 100” che combina 62 anni di età e 38 anni di contributi senza penalità, per accedere alla pensione in aggiunta ai canali di pensionamento attualmente vigenti (pensione anticipata e pensione di vecchiaia);
Opzione donna: A tale novità è stata abbinata la proroga del “Opzione donna” per le donne nate entro il 1960 (1959 le autonome) che hanno 35 anni di contribuzione al 31 dicembre 2018, a patto di applicare interamente al calcolo del’assegno della pensione il regime contributivo.
Fondi bilaterali di solidarietà: Con la riforma pensione i fondi di solidarietà bilaterali di settore di cui al d.lgs. n. 148/2015, oltre le finalità previste nello stesso, potranno erogare un assegno straordinario per il sostegno al reddito a lavoratori che raggiungano i requisiti previsti per l’accesso alla pensione “quota 100” entro il 31 dicembre 2021 (62 anni e 38 di contributi) e ferma restando la medesima modalità di finanziamento. Va sottolineato che l’assegno straordinario potrà essere erogato solo in presenza di accordi collettivi di livello aziendale o territoriale sottoscritti con le organizzazioni sindacali.
Quota 41: Altra forma di pensione anticipata dalla riforma pensionistica è la c.d. “Quota 41” o anche “pensione per i lavoratori precoci” in quanto consiste nella possibilità per i lavoratori di qualsiasi settore di andare in pensione una volta raggiunti 41 anni e mezzo di contributi versati, a prescindere dall’età anagrafica e con non più di 2 o 3 anni di contributi figurativi (quelli versati nei periodi garantiti dalla legge come la cassa integrazione).
Pensione anticipata: Ulteriore novità introdotta dalla riforma in analisi è rappresentata dall’eliminazione degli scatti per le aspettative di vita, a partire dal primo gennaio 2019. Quindi, per andare in pensione anticipata, da quest’anno ci vogliono 42 anni e dieci mesi per gli uomini e 41 anni e dieci mese per le donne (non si aggiungono i cinque mesi che, in mancanza di questa norma, sarebbero scattati a partire dal 2019). C’è però anche qui una finestra di tre mesi. I primi assegni sono previsti da aprile 2019.
Ape social 2019: La riforma è intervenuta anche sull’istituto dell’Ape Social, l’indennità garantita dallo Stato ed erogata dall’INPS a lavoratori in stato di difficoltà che chiedono di andare in pensione a 63 anni prorogando per 12 mesi, ovvero fino al 31 dicembre 2019.
Nuova disciplina dei riscatti. C.d. “pace assicurativa”: La “pace contributiva” prevede che si possono riscattare fino a 5 anni di contribuzione scoperta. Il pagamento rateale potrà avvenire anziché in 60, in un massimo di 120 rate. In particolare, in sede di conversione in Legge è stata modificata la disciplina del riscatto della laurea agevolato. Viene infatti ampliata la possibilità del riscatto laurea agevolato anche agli over 45 anni. Si lascia però inalterato il paletto che impone che gli anni di studio riscattabili debbano ricadere nel sistema contributivo e, di conseguenza si devono collocare dopo il 31 dicembre 1995.
Incentivi per assunzioni titolari RdC: Con particolare riguardo all’istituto del Reddito di cittadinanza, definito quale “misura unica di contrasto alla povertà alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, a garanzia del diritto al lavoro, della libera scelta del lavoro”, la Riforma in analisi prevede una particolare forma di sgravio contributivo riconosciuto alle imprese che assumono disoccupati potrà arrivare fino a 780 euro al mese e sarà pari alle mensilità di sussidio riconosciute al neoassunto.
Sarà necessario rispettare specifici adempimenti per fruire del bonus contributivo e sarà lo stesso datore di lavoro a dover entrare nel circuito del reddito. Il bonus per le assunzioni sarà infatti riconosciuto soltanto alle imprese che aderiranno al “progetto”. Questi dovranno comunicare sul sito dedicato al RdC i posti disponibili, e saranno incentivate esclusivamente le assunzioni a tempo pieno e indeterminato e non quelle a tempo determinato
PERCHE’ E’ IMPORTANTE:
La nuova Riforma pensioni 2019 verte quindi sul superamento della Legge Fornero (Legge 28 giugno 2012, n. 92) andando a favorire l’uscita anticipata dal mondo del lavoro di quei lavoratori che oggi ne sono esclusi per mancanza dei requisiti di età anagrafica o di contribuzione versata. Al contempo ha quale obbiettivo quello di incentivare le assunzioni e quindi favorire un ricambio generazionale del mercato e dell’universo del lavoro italiano. Dovrebbe quindi risolvere le esigenze di innovazione delle organizzazioni aziendali.
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