A seguito della riforma avviata in Cina ad ottobre 2016, è stata appena emanata e sottoposta a commenti la nuova bozza del Catalogo Guida per gli Investimenti Stranieri (‘Catalogo’), che estende gli ambiti di operatività degli imprenditori stranieri in Cina a numerosi settori prima preclusi.
IL FATTO:
Il 7 dicembre 2016, la National Development and Reform Commission (‘NDRC’) e il Ministero del Commercio (‘MOFCOM’) hanno emesso congiuntamente l’ultima bozza del Catalogo sollecitando pubblici commenti da comunicare entro il termine del 6 gennaio 2017.
Fin dalla sua prima emanazione nel 1995, il Catalogo Guida in Cina rappresenta il principale documento di indirizzo macro-economico per gli investimenti stranieri nel paese in linea con le politiche governative, classificando gli investimenti stranieri in ‘incoraggiati’, ‘ristretti’ (con conseguenze relative a processi autorizzativi e alla necessità o meno di essere affiancati da un partner cinese) e ‘proibiti’. Gli investimenti stranieri nei settori non elencati all’interno del Catalogo sono considerati ‘permessi’. Il documento appena emanato, quando finalizzato, rappresenterà la settima versione del Catalogo.
La bozza è stata emanata sulla scorta della recente riforma del sistema di registrazione delle imprese ad investimento straniero, per cui per progetti che non ricadano in uno dei settori elencati all’interno della cd. ‘lista negativa’ (‘Lista Negativa’) non è più richiesto l’ottenimento di un’approvazione da parte del Ministero per il Commercio cinese, ma è sufficiente una mera ‘registrazione’. Tuttavia a seguito della riforma ancora non è stata emanata una Lista Negativa applicabile in tutto il paese e il documento di riferimento rimane il Catalogo.
La nuova bozza del Catalogo modifica integralmente la struttura organizzativa della versione precedentemente in vigore, raggruppando i settori che rientravano nelle categorie ‘incoraggiati’, ‘ristretti’ e ‘proibiti’ in due macrocategorie: (a) settori ‘incoraggiati’ e (b) ‘misure amministrative speciali di accesso all’investimento straniero’ – la Lista Negativa appunto. La seconda macrocategoria – della Lista Negativa – è ulteriormente suddivisa in due categorie: (i) settori ‘ristretti’ e (ii) settori ‘proibiti’.
La bozza del Catalogo apre nuove opportunità di accesso al mercato per numerosi settori, tra cui il settore dei trasporti e dei servizi e l’industria di alcune tipologie di veicoli. Il numero totale di restrizioni all’investimento straniero è stato ridotto da 93 a 62 e i settori incoraggiati previsti è pari a 344.
Tuttavia per il caso di fusioni o acquisizioni di società domestiche da parte di società estere costituite o controllate da società cinesi rimarranno applicabili le disposizioni del Catalogo precedentemente in vigore.
PERCHE’ E’ IMPORTANTE:
La rilevanza delle modifiche proposte alla versione del 2015 del Catalogo risiede nell’obiettivo di creare per gli investimenti esteri in Cina un ambiente più sicuro e favorevole. L’attuale Lista Negativa rappresenta ancora una fase di transizione poiché le sue espressioni appaiono ancora eccessivamente generiche e le misure restrittive non sono ancora sufficientemente chiare. Si prevede pertanto che ulteriori più profondi cambiamenti saranno apportati al Catalogo oppure verrà introdotta una nuova e separata Lista Negativa.
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