The measures adopted at national and global level for the containment of the Coronavirus might have a strong (mostly negative) impact on the economy; it is possible that such decision might causeng delays in performance of Italian companies.
IL FATTO
Il Governo italiano sta intervenendo con misure urgenti a contenimento dell’epidemia di SARS CoV-2, da ultimo con i decreti 8 e 9 marzo 2020, inasprendo ulteriormente le misure di prevenzione già in vigore e imponendo forti restrizioni alla libertà di circolazione di tutti i cittadini italiani, che dovranno evitare nel modo più assoluto qualsivoglia spostamento, se non per motivate esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute, da attestare mediante autodichiarazione. Viceversa, vige un divieto assoluto di spostamento per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus.
Il DPCM 9 marzo estende a tutto il territorio nazionale le misure di contenimento già in vigore in diverse regioni del nord Italia, vietando, senza eccezioni, ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Gli artt. 2 e 3 del DPCM dell’8 marzo cesseranno di avere effetti ove incompatibili con le disposizioni del provvedimento successivo. Il provvedimento resterà in vigore fino al prossimo 3 aprile.
Dal punto di vista dell’enforcement, è prevista l’applicazione della sanzione ex art. 650 c.p. (arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro) a chiunque violi le limitazioni agli spostamenti, salvo la condotta non configuri un’ipotesi più grave di reato.
Non solo.
Oltre a limitare gli spostamenti, il decreto dell’8 marzo esprime un certo favor nei confronti dello Smart Working. La modalità di lavoro agile, infatti, può essere applicata dai datori di lavoro ad ogni rapporto di lavoro subordinato, con la raccomandazione, sempre rivolta ai datori di lavoro, di promuovere la fruizione di periodi di congedo ordinario e ferie da parte dei dipendenti. Invero già dallo scorso 4 marzo il Ministero del lavoro ha reso accessibile una procedura emergenziale semplificata per il caricamento delle comunicazioni di smart-working, che resterà disponibile fino al prossimo 31 luglio.
I provvedimenti adottati avranno importanti ricadute sull’economia nazionale e globale. Stando ai dati trasmessi dall’agenzia “Cerved Rating Agency”, la probabilità di default delle imprese italiane a causa dei provvedimenti diretti a contenere il Coronavirus, che di fatto bloccano l’economia delle aree più produttive del Paese, si aggira tra il 6.8% e il 10.4%[1].
PERCHE’ E’ IMPORTANTE:
Dal punto di vista giudiziale, si potrebbe prevedere un’impennata esponenziale delle controversie legate alla risoluzione contrattuale per causa di forza maggiore nonché dei procedimenti diretti al risarcimento danni nei confronti di aziende, strutture ospedaliere, ristoranti ovvero esercizi commerciali per non aver adeguatamente rispettato le misure preventive imposte ovvero nei confronti di alberghi e aziende di trasporti per il rimborso del prezzo dei biglietti di viaggio o dei pacchetti turistici.
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