Con l’ordinanza 20811/2015, la Corte di Cassazione è intervenuta in materia di responsabilità ed onere della prova in conseguenza a difetto di conformità del bene oggetto del contratto di compravendita concluso dal consumatore.
IL FATTO:
La Suprema Corte ha avuto modo di affrontare la questione inseguito al ricorso di un automobilista che sosteneva di essere stato danneggiato dallo scoppio improvviso dell’airbag della propria vettura. Malgrado in primo grado fosse stata accolta la richiesta di risarcimento presentata nei confronti del concessionario venditore, la Corte d’Appello aveva ribaltato la sentenza, negando che fosse configurabile alcuna colpa in capo al rivenditore.
La Corte di Cassazione ha invece stabilito che:
Il consumatore che riesca a fornire tale prova potrà richiedere la riparazione o l’immediata sostituzione del bene e, qualora ciò non fosse possibile ed il difetto permanesse, una riduzione del prezzo oppure, in casi estremi, la risoluzione del contratto;
Gli Ermellini concludono affermando che è il venditore, e non il produttore, a rispondere direttamente e personalmente alle richieste del consumatore.
PERCHE’ E’ IMPORTANTE:
Con l’ordinanza in commento la Suprema Corte conferma i principi di diritto più volte affermati dalla giurisprudenza di legittimità, ritenendo non corretto l’operato della Corte d’Appello, ed accogliendo le istanze del consumatore ricorrente.
In tal modo contribuisce a consolidare un orientamento oramai radicato, che dimostra un evidente favor nei confronti del consumatore acquirente.
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