La normativa britannica in materia di anticorruzione è, come noto, contenuta nell’“UK Bribery Act”, riconosciuto a livello internazionale come una delle discipline più stringenti e severe sotto il profilo della lotta alla corruzione e con un ambito di applicazione territoriale che va oltre i confini del Regno Unito.
E’ presumibile che la Brexit non abbia un impatto rilevante, quanto meno nel breve periodo, sul Bribery Act, poiché quest’ultimo non trova la propria origine nella legislazione europea, quanto piuttosto nelle convenzioni internazionali in materia di lotta alla corruzione (la Convenzione OCSE del 17 dicembre 1997 sulla lotta alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche e internazionali).
Esiste, tuttavia, un potenziale profilo di criticità che potrebbe manifestarsi a livello europeo. Uno dei pilastri su cui l’UE ha inteso fondare l’opera e l’impegno delle istituzioni comunitarie in materia di lotta alla corruzione è costituito dalla condivisione delle informazioni raccolte dalle autorità nazionali nell’ambito delle rispettive attività. La circolazione delle informazioni si è spesso rivelata di sostanziale importanza, sia in prospettiva comunitaria che in quella nazionale, ai fini della prevenzione e del contrasto dei fenomeni di corruzione (soprattutto internazionale), tant’è che poche settimane prima del voto sulla Brexit, era stato annunciato che Londra ospiterà il nuovo Centro di Coordinamento Internazionale Anticorruzione, nel cui ambito è prevista la creazione di una stabile sinergia operativa e informativa multilaterale (vi prenderanno parte anche gli Stati Uniti, l’Australia, il Canada, la Nuova Zelanda e la Svizzera) in materia di cc.dd. “cross border investigations”.
La Brexit potrebbe tuttavia comportare una interruzione o comunque un ridimensionamento dei flussi informativi provenienti e/o destinati al Regno Unito in materia di lotta alla corruzione, con possibili conseguenze negative sulla efficacia e sulla completezza sia dell’attività di prevenzione che di quella investigativa e potrebbe essere rimessa in discussione la scelta di Londra come centro del coordinamento internazionale sull’anticorruzione.
La versione integrale nel dossier relativo a Brexit è consultabile e/o scaricabile qui
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