Nuova disciplina ad hoc per la categoria delle Pmi Innovative, alle quali sono stati attribuiti gran parte dei benefici previsti per le start-up innovative.
IL FATTO:
Il Decreto Legge, c.d. Decreto Investment Compact, 24 gennaio 2015, n. 3, convertito con modificazioni con Legge 24 marzo 2015, n. 33 ha introdotto la nuova tipologia di società delle PMI Innovative, ovvero piccole-medio imprese non quotate costituite in forma di società di capitali, anche cooperative, con meno di 7 anni di attività dalla loro prima vendita commerciale, il cui ultimo bilancio sia certificato ed in possesso di almeno due dei seguenti requisiti: (i) spese in ricerca, sviluppo e innovazione pari ad almeno il 3% del maggior valore tra fatturato e costo della produzione; (ii) almeno un quinto dei dipendenti e collaboratori altamente qualificato, in possesso di dottorato di ricerca o laureato con che abbia svolto almeno 3 anni di ricerca presso un istituto di ricerca pubblico o privato; (iii) detentrici, licenziatarie o depositarie di un brevetto relativi ad un’invenzione industriale o biotecnologica o di un software registrato alla SIAE.
Per tali imprese il Decreto ha previsto l’estensione delle agevolazioni già concesse alle start-up innovative con il D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, fatta eccezione per le disposizioni speciali in materia fallimentare e regolamentazione del mercato del lavoro.
Le agevolazioni si applicano anche alle PMI attive da più di 7 anni, purché siano in grado di presentare un piano di sviluppo di prodotti, servizi o processi nuovi o sensibilmente migliorati rispetto allo stato dell’arte nel settore interessato.
Le start-up innovative sono aziende con massimo 60 mesi di attività (tale limite è stato innalzato dalla legge di conversione 33/2015, così come è stato innalzato a 5 anni l’esonero dall’imposta di bollo), con ricavi inferiori a 5 milioni di euro, e con spese in ricerca e sviluppo uguali o superiori al 15% del maggior valore tra fatturato e costi.
Per entrambe le tipologie di imprese, che devono essere residenti in Italia o in un paese Ue ma con sede o filiale in Italia, è stato previsto, fra gli altri, l’esonero dall’imposta di bollo e diritti di segreteria per l’avvio dell’attività, l’estensione dell’equity crowdfunding, incentivi fiscali agli investimenti e accesso semplificato al Fondo di garanzia Pmi.
Alcune agevolazioni, invece, non sono state estete alle Pmi Innovative ed infatti:
PERCHÉ È IMPORTANTE:
Le novità introdotte dal Decreto Investment Compact in merito alle Pmi Innovative consentiranno l’allargamento della platea delle imprese a cui è consentito l’accesso ad agevolazioni sino ad ora riservate solo alle start-up innovative, favorendo l’innovazione nell’ambito della tecnologia, l’occupazione giovanile e, in generale, lo sviluppo di una nuova cultura imprenditoriale.
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