Da dicembre 2019 e fino all’esaurimento dei fondi a disposizione, le PMI potranno presentare domanda per ricevere un’agevolazione per il finanziamento di consulenze finalizzate all’innovazione tecnologica e digitale, all’ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi.
Le spese finanziabili devono essere relative a prestazioni effettuate da figure specializzate e iscritte nell’apposito elenco ministeriale.
IL FATTO:
Rientra nell’ambito del Piano nazionale impresa 4.0 la misura di aiuto regolamentata con decreto del Ministero dello sviluppo economico del 7 maggio 2019. Il regime prevede la concessione di un contributo a fondo perduto, in forma di voucher, finalizzato all’acquisto di competenze specialistiche in materia di processi di trasformazione tecnologica e di ammodernamento degli assetti gestionali dell’impresa.
Possono beneficiare delle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese, ovvero con meno di 250 occupati e con un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro. Dette imprese possono accedere alle agevolazioni anche in rete, con la partecipazione di almeno tre soggetti e purché il contratto di rete configuri una collaborazione effettiva e stabile.
Il voucher è concedibile in regime “de minimis”. L’intensità di aiuto e l’importo massimo dell’agevolazione si differenziano, in ogni caso, in funzione della tipologia del beneficiario:
Sono ammissibili le spese sostenute a titolo di compenso per le prestazioni di consulenza rese da un manager dell’innovazione qualificato, indipendente, con un contratto di consulenza temporaneo di durata non inferiore a 9 mesi.
La consulenza deve essere finalizzata a indirizzare e supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e delle reti attraverso l’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 (ad esempio, big data e analisi dei dati; cyber security; realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA); robotica avanzata e collaborativa). L’Innovation manager può essere anche impiegato per intervenire sui processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa committente, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali. Sono, comunque, escluse le spese relative alle ordinarie attività amministrative aziendali o commerciali in materia fiscale, legale o di promozione commerciale.
L’iter di presentazione delle domande di agevolazione, così come definito dal decreto direttoriale del 25 settembre 2019, è articolato nelle seguenti fasi:
Al fine dell’amissione ai contributi, la consulenza deve essere svolta da un soggetto iscritto all’elenco dei manager per l’innovazione costituito dal Ministero dello sviluppo economico. Rientrano in tale elenco le persone fisiche accreditate negli albi dei manager dell’innovazione di Unioncamere, delle associazioni di rappresentanza dei manager, delle organizzazioni partecipate da queste ultime, oppure iscritte negli elenchi tenuti presso le regioni per l’erogazione di contributi regionali o comunitari con finalità analoghe a quelle del Voucher innovazione.
A questi soggetti si aggiungono coloro che sono in possesso di un master universitario di secondo livello, laurea specialistica o dottorato di ricerca nelle aree scientifico-disciplinari specificamente individuate dalla normativa, le società operanti nei settori della consulenza, i centri di trasferimento tecnologico in ambito Industria 4.0, i centri di competenza ad alta specializzazione e gli incubatori certificati di start-up innovative. La formazione dell’albo dei manager è recente. Infatti, il 25 ottobre sono scaduti i termini per la presentazione delle domande di iscrizione da parte dei soggetti interessati.
PERCHÉ È IMPORTANTE:
L’intervento è volto a sostenere la trasformazione tecnologica delle PMI e delle Reti di impresa, grazie alla fruizione di consulenze specialistiche in parte finanziate con fondi pubblici. Il Piano Nazionale Impresa 4.0 aggiunge un tassello fondamentale sulla strada diretta a perseguire gli obiettivi di crescita e di innovazione in esso contemplati, coinvolgendo una platea sempre più ampia di imprese. Per l’attuazione della misura è prevista una dotazione finanziaria complessiva di 75 milioni di euro ripartita per ciascuna delle annualità 2019, 2020 e 2021.
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