Recenti pronunce importanti della Suprema Corte di Cassazione in materia di lavoro e previdenza.

Le pronunce più recenti della Suprema Corte di Cassazione in materia di lavoro e previdenza sui temi:

  1. Illegittimità del licenziamento per superamento del periodo di prova se manca la formazione.
  2. Posizioni di garanzia nelle strutture complesse: l’individuazione dei destinatari degli obblighi di sicurezza nelle strutture aziendali complesse.
  3. Compatibilità tra indennità di maternità delle lavoratrici autonome e permessi per il padre dipendente.

IN BREVE

  1. Sul tema la Suprema Corte si è pronunciata sulla legittimità di un licenziamento intimato per mancato superamento del periodo di prova nel caso in cui il datore di lavoro non abbia fornito la relativa formazione nella durata e con i contenuti previsti dal CCNL applicato.
  2. Sul tema la Suprema Corte afferma che l’individuazione dei destinatari degli obblighi posti dalle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle strutture aziendali complesse deve fondarsi sulle funzioni in concreto esercitate dai soggetti preposti alla gestione del rischio e non già sulla qualifica rivestita.
  3. Sul tema la Suprema Corte chiarisce che la fruizione dei riposi giornalieri da parte del padre lavoratore dipendente non è alternativa all’indennità di maternità per la madre lavoratrice autonoma, così come è previsto quando quest’ultima è una lavoratrice dipendente.

I FATTI: 

  1. Nel caso di specie una lavoratrice con mansioni di portalettere è stata licenziata in tronco dalla società al primo giorno di lavoro per non aver rispettato alcune procedure aziendali nonostante il CCNL applicato prevedesse che durante lo svolgimento del periodo di prova dovessero essere assicurati al lavoratore almeno tre giorni di addestramento per la mansione specifica assegnata. A riguardo la Corte, condividendo la conclusione della Corte territoriale, ha ritenuto illegittimo il recesso in quanto la lavoratrice in questione non è stata posta nelle condizioni di esprimere compiutamente le proprie capacità professionali. Afferma, infatti, che la prova stessa é diritto del lavoratore e che come tale non può essere arbitrariamente violato dall’azienda.
  2. Il caso di specie ha riguardato il giudizio penale intentato contro il rappresentante legale di una ditta con oltre 500 dipendenti e con differenti soggetti preposti a garantire la sicurezza dei lavoratori. La Suprema Corte ha stabilito che ai fini dell’individuazione del garante nelle strutture aziendali complesse, occorre fare riferimento al soggetto espressamente deputato alla gestione del rischio essendo, comunque, generalmente riconducibile alla sfera di responsabilità del preposto l’infortunio occasionato dalla concreta esecuzione della prestazione lavorativa, a quella del dirigente il sinistro riconducibile al dettaglio dell’organizzazione dell’attività lavorativa e a quella del datore di lavoro, invece, l’incidente derivante da scelte gestionali di fondo.
  3. La questione riguardava la possibilità per il padre lavoratore dipendente di fruire dei riposi giornalieri previsti dalla legge sulla maternità e paternità nel periodo in cui la moglie, lavoratrice autonoma, fruiva delle c.d. indennità di maternità. La Corte nel respingere la tesi dell’INPS circa un’alternatività necessaria tra i due istituti espressamente prevista nel caso in cui la madre è una lavoratrice dipendente, chiarisce viceversa che si tratta di due categorie diverse di lavoratrici soggette ad altrettanto diverse previsioni normative. Aggiunge inoltre che i permessi non sono legati alla condizione che la madre non se n’avvalga, essendo peraltro consentito alla lavoratrice autonoma di rientrare al lavoro in qualsiasi momento dopo il parto.

PERCHE’ E’ IMPORTANTE:

  1. Per i Giudici della Suprema Corte il licenziamento del lavoratore per mancato superamento del periodo di prova si inquadra alla luce della funzione della prova stessa come diritto del lavoratore e che come tale non può essere arbitrariamente violato dall’azienda.
  2. Per i Giudici della Suprema Corte in caso di infortuni sul lavoro la posizione di garanzia grava anche su colui che, non essendone formalmente investito, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti al datore di lavoro e ad altri garanti indicati.
  3. Per i Giudici della Suprema Corte la fruizione dei riposi giornalieri da parte del padre lavoratore dipendente non è alternativa all’indennità di maternità per la madre lavoratrice autonoma come invece risulta nel caso di madre lavoratrice dipendente, trattandosi di due categorie differenti.

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