Gli sconti sui libri non sono soggetti ai limiti della Legge Levi

Woman taking literature books in storeLa Legge Levi ha introdotto una disciplina specifica in merito alle vendite al pubblico di libri, in particolare prevedendo limiti agli sconti applicabili che non possono essere superiori al 15% del prezzo di copertina. Tale legge è stata censurata dall’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato italiana, ed è stata frequentemente disapplicata da vari Tribunali italiani, che l’hanno considerato abrogata di fatto.

IL FATTO:

La Legge 27 luglio 2011, n. 128 denominata “Nuova disciplina del prezzo dei libri” (la c.d. Legge Levi) ha introdotto una disciplina specifica in merito alle vendite al pubblico di libri, in particolare prevedendo limiti agli sconti applicabili che non possono essere superiori al 15% del prezzo di copertina.

Tale legge è stata presto censurata dall’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato italiana che ha espressamente indicato che: “la previsione di tetti massimi agli sconti sul prezzo dei libri possa limitare la libertà di concorrenza dei rivenditori finali, senza produrre sostanziali benefici per i consumatori in termini di servizi offerti o di ampliamento del numero di libri immessi sul mercato” (Relazione al Governo italiano 2.10.2012 “Proposte di riforma concorrenziale ai fini della legge annuale per il mercato e la concorrenza anno 2013”).

La stessa Autorità ha peraltro indicato come le previsioni della Legge Levi in materia di tetto agli sconti siano state di fatto abrogate dall’articolo 3, comma 8 e comma 9, lett. h) del D.L. 13 agosto 2011, n. 138 (convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1, comma c. 1, Legge 14 settembre 2011, n. 148), dirette ad abrogare qualsiasi previsione di legge in materia di imposizione di prezzi minimi.

Tale linea interpretativa è stata condivisa in numerosi procedimenti giudiziari in cui Tonucci & Partners ha assistito operatori della grande distribuzione che avevano avviato campagne promozionali per la vendita dei libri di testo scolastici. In particolare, i Tribunali di Milano, Monza, Bergamo, Torino e Genova in vari giudizi cautelari, in primo grado e in sede di reclamo, hanno ritenuto di fatto abrogate le norme della Legge Levi che disponevano tetti massimi agli sconti nella vendita sui libri, e comunque non meritevole di tutela in quanto contraria alle norme in materia di concorrenza.

Le medesime argomentazioni sono state poi fatte proprie anche da varie amministrazioni locali che ha revocato le sanzioni amministrative applicate in questi casi agli operatori della grande distribuzione, a seguito dei ricorsi elaborati con l’assistenza di Tonucci & Partners.

PERCHE’ E’ IMPORTANTE:

Nonostante la Legge Levi risulti ancora formalmente in vigore, si è ormai formata una considerevole base argomentativa per ritenere del tutto abrogate ed inefficaci le norme relative alla fissazione di tetti massimi agli sconti sulla vendita dei libri. Ciò apre ampie possibilità in particolare agli operatori della grande distribuzione di strutturare campagne promozionali in materia di libri, con indubbio beneficio per i consumatori finali.

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