“Be International. Be Digital” e il rinnovamento digitale aziendale.

IN BREVE:

 Prosegue il progetto “Be International. Be digital” che coinvolge lo studio Tonucci & Partners, CUOA Business School e Bonucchi & Associati  e che ha come obbiettivo di raccogliere dieci case history di aziende che hanno intrapreso il processo di rinnovamento digitale. La tutela dell’innovazione digitale e dei dati raccolti dallo sviluppo digitale, nonché lo studio di nuove forme contrattuali, incrementano la necessità di assistenza specialistica legale.

 IL FATTO:

Dai primi dati delle interviste condotte presso le aziende coinvolte nella ricerca sono già emersi alcuni risultati interessanti: per alcune aziende la digitalizzazione è stata necessaria per sopravvivere nel mercato, per altre invece è stata abilitante di nuove strategie ed opportunità di sviluppo, come l’internazionalizzazione. Una parte delle aziende che si è intervistata aveva una presenza internazionale già prima dell’introduzione del digitale, per loro il digitale è stato strumentale per rafforzare le relazioni fra headquarter e subsidiary, ma anche per consolidare la presenza nei mercati esteri. Altre imprese del campione sono diventate internazionali grazie al digitale, questo ha cambiato il modo di competere sui mercati, rendendo l’incumbent maggiormente esposto alla concorrenza con i potenziali nuovi entranti.

Dal punto di vista legale ci sono diversi elementi da considerare nella relazione tra internazionalizzazione e digitalizzazione. Si è alla conoscenza delle potenzialità che i big data possono avere nelle scelte strategiche, le nuove tecnologie hanno certamente incrementato la disponibilità di dati consentendo alle aziende di migliorare i processi decisionali, ma la gestione del dato dovrà essere affrontata con molta cautela in quanto possono sorgere scottanti temi legati alla titolarità dei dati, alla privacy, alla loro fruizione e uso.

La digitalizzazione ha spinto molte aziende oltre la frontiera dell’innovazione. Le più innovative sono riuscite a creare dei sistemi unici, che possono garantire loro un vantaggio competitivo nel lungo periodo solo se adeguatamente protetti attraverso opportune forme di privativa industriale e di licenza contrattuale. La digitalizzazione è anche questo: riuscire a creare nuove soluzioni digitali prima che lo facciano i competitor e proteggerle per mantenere un vantaggio.

Sono numerose le tecnologie attualmente in uso, tuttavia si è riscontrata una certa difficoltà di utilizzo quando l’attività imprenditoriale abbraccia più paesi. Ciascuna tecnologia potrebbe utilizzare dei protocolli che variano fra più paesi, rendendo più difficile la possibilità di interfacciare i dispositivi e connetterli fra loro. Se da una parte, proteggere la propria innovazione vuol dire anche mantenere un vantaggio competitivo nel lungo periodo, dall’altra parte questo limita l’adozione di un design comune e la possibilità di sfruttare ed espandere maggiormente l’uso del digitale. Per le imprese sarà dunque necessario riuscire a bilanciare il trade-off tra protezione dell’innovazione e la sua possibilità di replicazione. Probabilmente questo deve spingerci a chiederci quale sarà in futuro lo schema contrattuale adeguato per proteggere la proprietà intellettuale.

Nonostante il digitale abbia la capacità di rompere numerose barriere, offendo l’opportunità per strategie di business globali, tuttavia le istituzioni e le normative sono ancora locali e resta difficile per le imprese poter sviluppare una strategia di internazionalizzazione, in quanto dovranno affrontare dei vincoli legali che variano da paese a paese. Il successo di un modello di business è influenzato anche dal contesto istituzionale in cui viene realizzato, al momento questo rappresenta uno dei maggiori limiti che incontra il digitale e potrà essere superato solo attraverso delle soluzioni legali strutturate ad hoc sulla base della normativa di riferimento locale. In futuro potrebbero nascere nuove normative volte a regolare l’uso del digitale nelle attività di business, ma attualmente bisognerà utilizzare gli strumenti a disposizione per garantire alle aziende la realizzazione dei loro progetti ed impedire che le normative locali limitino la realizzazione di ambiziosi progetti di sviluppo globale.

Si è osservato che le nuove tecnologie consentono alle imprese di creare forme innovative di contratti commerciali, questo ci sta conducendo verso nuove forme di partnership fra gli operatori del mercato sia lungo la stessa filiera, sia fra settori differenti.

Dopo la pausa estiva ci attendono ulteriori interessanti incontri con le aziende coinvolte nella ricerca, siamo certi che durante le prossime interviste si consolideranno i risultati già osservati e si troverà spazio per nuovi interessanti spunti che ci aiuteranno a comprendere meglio l’impatto del digitale sulle strategie di internazionalizzazione.

PERCHE’ E’ IMPORTANTE:

La digitalizzazione ha favorito non solo la sopravvivenza sul mercato di alcune aziende, ma anche nuove opportunità tra cui l’internazionalizzazione. Essa deve la propria importanza anche al fatto di riuscire a creare nuove soluzioni digitali prima che lo facciano i competitor e proteggerle per mantenere un vantaggio. Inoltre, le nuove tecnologie hanno certamente incrementato la disponibilità di dati consentendo alle aziende di migliorare i processi decisionali, ma la gestione del dato dovrà essere affrontata con molta cautela in quanto possono sorgere scottanti temi legati alla titolarità dei dati, alla privacy, alla loro fruizione e uso. Lo studio di nuove forme contrattuali e della necessità di tutela della innovazione, incrementano la necessità di assistenza specialistica legale.

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