Brexit – Prevedibili effetti: Information Technology

INFORMATION TECHNOLOGYLo scorso 25 Maggio 2016 la Commissione europea ha presentato una bozza di Regolamento UE di riforma e coordinamento delle legislazioni nazionali sul commercio elettronico e una proposta integrativa della normativa UE sulla tutela dei consumatori. Il tutto dovrebbe andare a regime dal 2017.

Con riferimento al settore delle comunicazioni elettroniche, la riforma del quadro comunitario (in corso) in materia di telecomunicazioni (riforma attuata attraverso un pacchetto di quattro direttive nel 2002, integrate nel 2009 e ora sotto revisione) implicherà che il Regno Unito non sarà tenuto a recepire le nuove direttive che introdurranno, sempre nell’ottica del mercato unico digitale, nuove norme su reti e servizi di comunicazione elettronica (dall’accesso alla rete, alla riforma delle norme sul roaming, alla c.d. e-privacy, alla riforma delle trasmissioni via satellite e via cavo).

Con riferimento alla tutela del diritto d’autore (che include anche la tutela dei programmi per elaboratore, tematica di rilevante importanza per i contratti di outsourcing, di technology transfer, di licenza, etc) va detto che lo scorso 25 Maggio 2016 la Commissione ha presentato una bozza di Regolamento UE di riforma e coordinamento delle legislazioni nazionali sul copyright (nell’ambito del cosiddetto Piano di azione del mercato unico digitale), che dovrebbe andare a regime dal 2017.

Ovviamente, tali normative non saranno applicabili, a meno di diversi accordi con l’UE. In tali settori, una volta entrata effettivamente in vigore la Brexit ci si dovrà riferire alle norme nazionali in materia. Va tuttavia considerato che il Governo del Regno Unito si è impegnato a strutturare in futuro leggi nazionali comunque armonizzate con quelle della UE e va aggiunto che le attuali norme nazionali sono il frutto del recepimento di Direttive UE ormai implementate e parte dell’ordinamento giuridico inglese, che continueranno a essere applicate, rendendo il Regno Unito meno “esterno” al diritto dell’Unione.

La situazione di incertezza è accresciuta dal timore che non è chiaro cosa accadrà nel periodo non breve di negoziazione della Brexit, ove in tale periodo entrino in vigore norme UE (soprattutto Regolamenti, immediatamente applicabili) che vincoleranno il Regno Unito, ancora formalmente Stato membro UE fino alla definizione del procedimento ex art. 50 del Trattato. Ove non vi sia – come pure paventato da alcuni organi di stampa – una sospensione unilaterale della partecipazione del Regno Unito alla UE (da parte degli altri Stati UE), deve formalmente ritenersi che il Regno Unito dovrebbe continuare ad essere titolare di diritti e obblighi e dunque dovrà continuare ad applicare e recepire le future regole.

La versione integrale del dossier Brexit è consultabile e/o scaricabile qui.

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